Già il nome Omnes Gentes Project, OGP secondo le iniziali, è tutto un programma, ma anche così non si sospetterebbero gli scopi estremi che ci sono dietro le tre lettere dell’alfabeto, quelli di “annunciare il Vangelo in luoghi in cui Gesù non è ancora conosciuto” chierisce il settimanale cattolico messicano “Desde la Fé” nel numero in circolazione. Il progetto, a voler essere precisi, si chiama “Tribu” ed è la somma di tre missioni: Himalaya, Polo Nord e Depressione della Dancalia o depressione di Afar, una regione del Corno d’Africa che comprende lo Stato di Gibuti e parte dell’Eritrea e dell’Etiopia. Il sacerdote Federico Highton, fondatore e creatore dell’insolita missione ne ha parlato in questi termini al giornale dell’arcidiocesi di Città del Messico. Innanzitutto, ha precisato che l’OGP è iniziata il 6 gennaio 2018 – Festa dell’Epifania – con la collaborazione di persone provenienti da Argentina, Bolivia, Spagna, Hong Kong e Taiwan; “Il progetto” ha spiegato il sacerdote “consiste nel fatto che, attraverso questa missione cattolica, un missionario possa portare la luce del Vangelo in luoghi non contattati, per predicare la Parola di Dio in modo che le persone possano convertirsi al cattolicesimo”.
Padre Highton ha aggiunto che per portare avanti una tale missione è stato redatto un elenco di tutte le comunità in cui il Vangelo non è ancora noto, un elenco che viene aggiornato permanentemente a seconda delle informazioni sul campo che vengono raccolte da diversi osservatori. Per ora i progetti in corso sono quelli detti – Himalaya, Polo Nord e Depressione della Dancalia – ma altri potrebbero aggiungersi.
La “Missione Himalaya” si svolge nella catena montuosa che separa la pianura Indù dall’altopiano del Tibet, formata da alcune delle montagne più elevate del mondo, tra cui l’Everest – il più alto del pianeta – che si distende in diversi paesi: Bhutan, Nepal, Cina e India. È un’area che concentra diversi punti di importanza religiosa per l’induismo, il buddismo, l’indù shaivita e l’islam.
La “Missione Polo Nord” si propone di raggiungere alcune popolazioni nel Mar Glaciale Artico, le cui acque hanno una profondità di 13.980 piedi, un settore in continuo cambiamento che è quasi sempre coperto dal ghiaccio del mare. “Si dice che la terra più vicina è l’isola Kaffeklubben, prossima alla costa settentrionale della Groenlandia, a circa 700 km di distanza” spiega Padre Highton, che poi rivolge il pensiero al luogo abitato più vicino, nella regione di Qikiqtaaluk, Nunavut, Canada, 817 km dal Polo.
L’ultima missione è quella che punta alla Depressione della Dancalia, con una storia geologica complessa dovuta alla sua posizione all’incrocio di tre placche tettoniche causate dalla separazione dell’Africa e dell’Asia, nel nord dell’Etiopia, vicino al confine con l’Eritrea, che sono causa di una notevole attività vulcanica. È il luogo più caldo sulla Terra in termini di temperature medie durante tutto l’anno, uno dei posti più bassi del pianeta, senza pioggia la maggior parte dell’anno, il che fa sì che il fiume Awash si secchi senza raggiungere l’Oceano Indiano, e formi una catena di laghi salati come il Lago Afrera.