Proprio mentre l’Università Cattolica di El Salvador diffonde i dati sull’elevato numero di sfollati nel 2016 le Maras, principali responsabili della violenza e dell’insicurezza nel paese centroamericano, rilanciano l’ipotesi di una tregua. Lo fanno tre sedicenti portavoce della principale organizzazione criminale, la Mara Salvatrucha-13, la più numerosa e agguerrita, in una intervista al quotidiano on line di San Salvador El Faro. Il giornale, noto e apprezzato per le sue inchieste sociali, rende noto questa volta che alcuni esponenti della pandilla si sono riuniti con giornalisti di El Faro il 21 dicembre 2016 per esporre una nuova proposta che chiede “l’apertura di un tavolo di negoziato in cui siano rappresentati tutti i partiti politici, il governo, istituzioni per i diritti umani e i leader delle tre principali pandillas che operano nel paese: 18 Sureños, 18 Revolucionarios e la Mara Salvatrucha-13”. La proposta – sostengono – ha l’obiettivo di arrestare la crisi di violenza che vive il paese e frenare l’escalation bellica tra le pandillas e le forze di sicurezza prima che sfoci in una “guerra” aperta.
Il giornale di El Salvador fa notare i due punti di novità nella proposta della banda rispetto al 2012, quando si ebbe un primo negoziato semisegreto tra esponenti del governo e membri delle pandillas conosciuto come “La Tregua”: il primo elemento di novità è la richiesta al governo che promuova un processo che permetta ai “membri attivi” di uscire dalle pandillas. “Uno da morro (bambino) – sono le parole di un marero citate dal quotidiano – fa cose che non deve fare, ma quando diventa adulto e ha figli, la mente matura e quello che hai fatto non vuoi più continuare a farlo”.
Il secondo punto inedito – che rappresenta la principale novità – si riferisce alla possibilità di discutere anche la disarticolazione della pandilla. El Faro fa sapere ai suoi lettori e alle autorità di aver insistito su questo punto nel corso dell’intervista e in conversazioni telefoniche posteriori e riporta che i portavoce della Mara Salvatrucha-13 hanno assicurato che è un tema che può essere affrontato se il tavolo di dialogo mostra di essere una cosa seria. “Non possiamo cominciare dicendo che non lasceremo le armi, tutto dipende da come il governo accolga la proposta e la serietà che gli darà” per poi assicurare che la MS-13 ha visto come un modello il processo che ha portato allo smantellamento dell’apparato militare delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC).