CONSULTABILI, MA DA CHI? Gli archivi vaticani sulla dittatura argentina sono aperti. Come quelli della Chiesa e della nunziatura. Ne parla la rivista Vida Nueva per il Cono Sud

Nonne che reclamano i nipoti. Il numero di Vida Nueva che ne parla
Nonne che reclamano i nipoti. Il numero di Vida Nueva che ne parla

Una convocazione misteriosa giunta ai giornalisti argentini e ai corrispondenti stranieri che ha dato luogo a congetture le più disparate. Poi, alle 8 del mattino di martedì 25 ottobre (le 13 in Vaticano) il mistero è stato svelato. La ricostruzione la offre a tutta pagina la rivista Vida Nueva nella sua edizione latinoamericana.

La delegazione argentina che aveva partecipato a Roma alla canonizzazione del “Prete Gaucho” tornava in patria con disposizioni precise di Papa Francesco e istruzioni della Segreteria di Stato per annunciare che “il processo di organizzazione e digitalizzazione del materiale di archivio del periodo della dittatura militare (1976-1983), conservato negli archivi dell’Episcopato argentino, della Segreteria di Stato della Santa Sede e della Nunziatura Apostolica a Buenos Aires” era terminato e che in base ad un protocollo “che si stabilirà prossimamente” gli archivi rimarranno a disposizione delle “vittime e famigliari diretti dei desaparecidos e detenuti e, nel caso dei religiosi o ecclesiastici, anche dei loro superiori maggiori”.

Al fuoco di fila di domande dei giornalisti hanno risposto José María Arancedo, arcivescovo di Santa Fé e presidente della Conferenza episcopale argentina, Mario Poli, cardinale arcivescovo di Buenos Aires e primo vicepresidente della CEA e Carlos Malfa, vescovo di Chascomús e segretario generale della Conferenza episcopale.

Tanti i chiarimenti, e alcune zone grigie di carattere per o più operativo ancora da precisare.

Torna alla Home Page