Il Papa e il presidente dell’Argentina una volta ancora staranno uno di fronte all’altro. Il luogo dove avverrà la seconda udienza privata tra i due è già stato stabilito. Sarà lo studio annesso al complesso dell’aula Paolo VI. Uno spazio meno rigido e protocollare del Palazzo Apostolico ma non così intimo come la Casa Santa Marta. Uno spazio che Francesco ha riservato per i suoi incontri con alcune personalità come il re di Spagna, la regina d’Inghilterra o il presidente di Cuba. Lo stesso posto dove ha ricevuto per l’ultima volta in Vaticano l’ex-presidente dell’Argentina, Cristina Fernández de Kirchner. In Curia Romana quest’area è conosciuta come “Sala del Fungo” perché il piccolo piazzale all’entrata è coperto da una struttura di cemento a forma di fungo costruita per proteggere i visitanti da pioggia e sole.
La porta è piccola e dà accesso ad una galleria che si collega, da un lato con vari saloni e dall’altra con l’interno del più grande auditorio della Santa Sede conosciuto anche come Aula Nervi. E’ questo il luogo scelto da Jorge Mario Bergoglio per ricevere Macri il mattino di sabato 15 ottobre, un giorno prima delle cerimonia che consacrerà santo della Chiesa cattolica il “prete gaucho”, José Gabriel Brochero. Ci si aspetta questa volta una udienza più “famigliare” e meno protocollare della precedente che è avvenuta per pura coincidenza un altro sabato, il 27 febbraio scorso. “Ci andrò con Giuliana e con Antonia, lui (Francesco) mi ha chiesto che ci andassi con Antonia, e Antonia è molto contenta” ha dichiarato il governante argentino alcuni giorni fa, anticipando la presenza di sua figlia di quattro anni alla riunione con il Papa. Una presenza, quella della figlioletta, che conferisce all’udienza un tocco familiare e intimo.
Ci si aspetta una delegazione sobria e contenuta nei suoi integranti, com’è stato raccomandato dallo stesso Vaticano. La dinamica dell’incontro dovrebbe seguire il protocollo di altri incontri dello stesso genere: un dialogo privato tra il Papa e Macri in uno studio dove c’è solo una scrivania e alcune sedie; seguito da un saluto alla delegazione in una sala più grande, ideale anche per uno scambio di regali e la foto ufficiale. In questo stesso modo si sono svolte nello stesso salone le udienze con la regina Isabella II d’Inghilterra il 3 aprile 2004; re Juan Carlos di Spagna il 28 dello stesso mese, poco prima dell’abdicazione al trono; e con il presidente cubano Raúl Castro il 10 maggio 2015. Nello stesso salone si svolsero anche le riunioni con l’ex presidente del Brasile, Dilma Rousseff e con Cristina Fernández de Kirchner il 7 giugno 2015. E’ stata l’ultima volta che si sono visti in Vaticano, in un dialogo che è durato un ora e 45 minuti.
Dal punto di vista protocollare il passaggio dalla prima udienza nel Palazzo Apostolico alla seconda nella Sala del Fungo rappresenta una evoluzione, un gesto di vicinanza. Come lo fu la decisione del Papa di abrogare una vecchia regola vaticana secondo la quale i presidenti di paesi cattolici divorziati e risposati dovevano comparire senza le proprie spose davanti al vescovo di Roma.
La prima eccezione alla regola compiuta da Bergoglio fu con Juliana Awada, sposa di Macri, nell’appuntamento di febbraio. Quella eccezione si è trasformata poi in regola e adesso il Papa riceve sempre in udienza privata le coppie, senza dare importanza al fatto che siano composte da divorziati.
Quell’udienza (la prima tra i due da quando Macri è presidente) ebbe luogo nella biblioteca privata del pontefice, nel Palazzo Apostolico del Vaticano e durò appena 22 minuti. La brevità della conversazione e la comunicazione non verbale dei due interlocutori ritratta nelle foto, piuttosto fredda e distante, suscitò innumerevoli supposizioni. Per questo in una nuova riunione i dettagli avranno il loro peso all’interno un rapporto istituzionale che sembra finalmente aver trovato un sua strada. Persino i regali che si scambieranno sono importanti e a questo proposito si sa che il governo argentino sta preparando una sorpresa, certamente gradevole per Bergoglio.
Stando al programma il presidente argentino arriverà in tempo per partecipare alla celebrazione ufficiale del Giorno Mondiale dell’Alimentazione nella sede della FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Si lavora perché negli stessi giorni ci possa essere una riunione anche con il primo ministro italiano Matteo Renzi, oltre alla partecipazione di Macri all’incontro di 30 ambasciatori argentini in Europa con la cancelliere Susana Malcorra.
Domenica 16 la comitiva con Macri in testa parteciperà in Piazza San Pietro alla messa di canonizzazione del “prete” Brochero, durante la quale saranno elevati agli onori degli altari altri sei beati: i sacerdoti italiani Lodovico Pavoni e Alfonso Maria Fusco, i francesi Salomón Leclercq ed Elisabeth della Santissima Trinità, il vescovo spagnolo Manuel González García e il piccolo martire messicano José Sánchez del Río. Per questa celebrazione in vaticano si attende un massiccio arrivo di argentini. Almeno 35 vescovi del paese viaggeranno a Roma con centinaia di fedeli ai quali è stato preparato nella “città eterna” un calendario intenso di attività e celebrazioni liturgiche, compresa la proiezione del film sul “prete” Brochero e una messa di ringraziamento presieduta dal cardinale arcivescovo di Buenos Aires, Mario Aurelio Poli, lunedì 17 nella Basilica di San Pietro.