L’anno giubilare per monsignor Romero inizierà lunedì 15 agosto con una messa solenne nella cattedrale metropolitana di San Salvador e terminerà lo stesso giorno del prossimo anno, il 2017, in occasione dei cento anni della nascita del beato Óscar Romero. L’annuncio l’ha dato l’arcivescovo José Luis Escobar y Alas davanti a migliaia di salvadoregni riuniti di fronte alla cattedrale dove si trovano i resti e il mausoleo del vescovo assassinato nel 1980. Con un auspicio: “Speriamo che quando si concluda l’anno giubilare Monsignor Romero sia già stato dichiarato Santo”. Come si sa la causa di canonizzazione è a Roma, in attesa di un miracolo che possa essere comprovato e spinga il martire nuovamente sugli altari dopo la beatificazione avvenuta in El Salvador il 23 maggio 2015.
Interrogato sullo stato del processo monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, postulatore nella causa del beato Romero, a metà luglio aveva dichiarato a Terre d’America: «Già il processo per la beatificazione è stato un miracolo. È stato molto arduo superare le obiezioni, le più diversificate e tutte convergenti nell’impedire il processo. Papa Francesco è giunto a dire che Romero è stato martirizzato anche dopo morto. Ha vinto la verità dell’amore, ha vinto la testimonianza di un uomo che non si è risparmiato in nulla per il bene del suo popolo e che con semplicità, certo non scontatezza, ha mostrato cosa vuole dire essere vescovo, discepolo di Gesù e uomo fino in fondo. In questo senso è una figura universale, ancor più “scomoda”. Guai a mettere Romero sull’altare che separa, staccandolo dalla normalità della sequela del Vangelo. Romero deve continuare a camminare per le vie di San Salvador».
Quanto ai tempi del processo per il salto tra i santi, Paglia aveva affermato: «L’unico problema è quello del miracolo, anche perché è stato beatificato per il martirio. Abbiamo esaminato alcune proposte di guarigioni ma non sono proponibili, per cui non le ho neppure presentate: abbiamo ritenuto opportuno evitare bocciature».
«Un anno “giubilare” o “anno santo” – spiega il sito SuperMartyrio specializzato nell’informazione relativa al beato salvadoregno – “per la Chiesa cattolica è un tempo in cui si concedono grazie spirituali ai fedeli che compiono determinate condizioni, a imitazione dell’anno giubilare degli israeliti menzionato nell’Antico Testamento, durante il quale si riposava, si liberavano gli schiavi, si sospendeva il lavoro delle terre e si restituivano i possedimenti che erano stati acquistati”.