SI AFFILANO LE ARMI TRA BOLIVIA E CILE. Per ora sono di carta, ma la tensione cresce

Il presidente boliviano Evo Morales e il cileno Sebastián Piñera
Il presidente boliviano Evo Morales e il cileno Sebastián Piñera

La Bolivia ricorrerà alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia per vedere riconosciuto il suo diritto ad un corridoio terrestre sull’Oceano Pacifico. La diplomazia del paese andino, privo di sbocchi marittimi, ha depositato una domanda in questo senso presso la corte, dichiarando di aver esaurito ogni altra strada di carattere consensuale. Fu nel corso di una guerra, la Guerra del Pacifico combattuta dal 1879 al 1883, e del successivo trattato di pace firmato nel 1904, che la Bolivia perse 120.000 chilometri quadrati di superficie e 400 di costa. Non ha mai accettato la privazione e il contrasto ha fatto sì che i due paesi rompessero le relazioni diplomatiche nel 1962, mai più ristabilite salvo una parentesi tra il 1975 e il 1978 quando tanto la Bolivia come il Cile erano governati da dittature militari, Hugo Banzer da un lato e Augusto Pinochet dall’altro.

Il Cile ha già fatto sapere di non essere disposto a fare nessuna concessione al vicino. Il reclamo non ha fondamento né storico né giuridico per il governo cileno che si appresta a difendere con tutti gli argomenti la propria posizione. Difficile prevedere dove porti il conflitto e sin dove sia disposto a spingersi Evo Morales.

I precedenti in questo senso sono numerosi e dall’esito contraddittorio. L’America Latina è la regione del mondo che più dispute territoriali ha portato davanti alla corte dell’Aia. L’arbitrato più recente è del 2012 ed ha favorito il Nicaragua in una disputa marittima con la Colombia. Molte di queste controversie territoriali vengono da epoca coloniale. I contrasti di frontiera si sono accentuati dopo che l’America Centrale si è separata dal Messico. E’ il caso della cosiddetta “Guerra del calcio” che nel 1969 ha opposto l’Honduras a El Salvador. O la controversia amazzonica tra Perù ed Ecuador che in tre occasioni ha dato luogo a scontri armati.

Ma il caso più simile al boliviano è quello del Paraguay, che venne sconfitto nella guerra della Triplice Alleanza, combattuta dal 1864 al 1880. Il Paraguay perse una vasta porzione di territorio a favore dei suoi vicini, l’Argentina e il Brasile. A differenza della Bolivia però il Paraguay non ha più reclamato il territorio ceduto.

Se la Bolivia ottenesse dalla Corte internazionale un verdetto a suo favore porrebbe un precedente importante per quei paesi che hanno perso territori a seguito di una guerra.

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