“Si, es possibile”. La risposta del Papa all’invito a visitare il Costa Rica l’ha riferita il presidente di questo paese dell’America Centrale che è stato ricevuto in udienza da Francesco il 27 maggio scorso. Felice Il presidente Luis Guillermo Solis Rivera, felici la prima dama María Mercedes Peña e la figlioletta Inés tutti ammessi all’incontro con il pontefice argentino. Un incontro che non ha fatto altro che sottolineare i buoni rapporti della Chiesa locale con le autorità politiche del Costa Rica che datano da molti anni a questa parte. Il Costa Rica è il paese centroamericano di più antica e stabile democrazia, che ha saputo evitare le turbolenza dei paesi vicini. E spesso si è speso in mediazioni territoriali che hanno evitato pericolose tensioni.
Il comunicato dell’Ufficio stampa vaticano al termine dell’udienza ha infatti evidenziato “apprezzamento per il contributo che la Chiesa offre soprattutto nell’ambito dell’educazione, della salute, dei valori spirituali e delle attività caritative”. Poi quel “Si, può essere” pronunciato nel corso del dialogo. Una risposta di circostanza quella di Papa Francesco, sembrerebbe, che non precisa date, se non fosse che a riferirla è il settimanale cattolico dell’Honduras, Fides, nel numero in circolazione con tanto di titolo: “Sumo Pontifice podría visitar Centroamérica”. Il settimanale, decano della stampa nazionale come si fregia nella testata, è una creatura del cardinale Oscar Rodriguez de Maradiaga, che dall’inizio del pontificato Papa Francesco ha messo a capo del gruppo che presiede le riforme vaticane e che proprio in questi giorni è a Roma per la quindicesima sessione del cosiddetto C9.