PER UNA PACE COMPLETA. Gesuiti della Colombia chiedono formalmente al Papa che interponga buoni uffici per ottenere l’incorporazione dell’ELN ai dialoghi di pace

Guerrigliere del ELN. Foto Ramon Campos Iriarte
Guerrigliere del ELN. Foto Ramon Campos Iriarte
La pace non sarà completa senza l’Esercito di Liberazione Nazionale, la seconda guerriglia della Colombia. E mentre da Cuba si attende l’annuncio che il lungo negoziato è giunto al punto finale per essere sottoposto ad un referendum approvativo da parte del popolo colombiano, con l’ELN le trattative non sono mai iniziate e i rapporti non sono andati al di là di contatti esplorativi. Di qui la richiesta formale al Papa perché medi tra Governo e ELN affinché si inizino dialoghi formali. “Si tratta dell’ultima risorsa a cui abbiamo fatto appello” ha rivelato il sacerdote gesuita Francisco de Roux portando a conoscenza dell’opinione pubblica l’iniziativa dell’appello a papa Francesco. “Abbiamo voluto mandare un messaggio a Sua Santità per chiedergli che interponga buoni uffici tra le parti con la finalità che comincino conversazioni formali per una soluzione concertata. Francamente – ha ammesso il religioso – abbiamo esaurito tutte le strade per un contatto di questo genere tra gli uni e gli altri”.
Il sacerdote Francisco de Roux è il promotore della campagna “Por una paz completa” che coinvolge, oltre ai gesuiti colombiani, anche parlamentari, esponenti di associazioni per i diritti umani e diverse personalità ecclesiastiche della Colombia. “Siamo convinti che il processo con le FARC è differente da quello con l’ELN, ma sappiamo anche che la pace è una sola ed ha bisogno degli uomini e delle donne di quest’ultimo gruppo ribelle per costruire un nuovo paese con inclusione nella democrazia”.
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