LA TERRA E CHI L’ABITERÁ NEI PROSSIMI DECENNI. In Africa la crescita maggiore. Arretra l’Europa. L’India supererà la Cina. 72 milioni di latinoamericani in più nel 2030

Le proiezioni dicono che saremo 8.600 milioni nel 2030, 9.800 milioni nel 2050 e 11.200 milioni nel 2100
Le proiezioni dicono che saremo 8.600 milioni nel 2030, 9.800 milioni nel 2050 e 11.200 milioni nel 2100

La Giornata Internazionale della Popolazione, dedicata nel 2018 alla pianificazione famigliare come un “diritto umano”, è una buona occasione per chiederci quanti siamo e quanti saremo nel pianeta nei prossimi anni e nei decenni futuri. Il Documento “Prospettive della Popolazione Mondiale” nel suo aggiornamento del 2017 —World Population Prospects—, pubblicato ogni due anni dal Dipartimento Affari Economici e Sociali della ONU (DAES), presenta un esame completo delle tendenze demografiche mondiali e delle prospettive future.

Quanti siamo? Secondo le stime e le proiezioni demografiche riportate nelle 50 pagine del documento, la popolazione mondiale raggiunge attualmente i 7.600 milioni di persone. I due continenti più popolati sono, senza dubbio, Asia e Africa, rispettivamente con 4.500 e 1.250 milioni di abitanti. L’Europa occupa il terzo posto con 742 milioni, seguita dall’America Latina e i Caraibi con 646 milioni, l’America del Nord con 361 milioni, e per ultima, l’Oceania con 41 milioni.

Questi numeri mostrano che la popolazione mondiale è aumentata di circa mille milioni di persone in solo dodici anni e che da due secoli si registra una crescita accelerata. Difatti, se nel 1804 il pianeta contava con mille milioni di abitanti, un secolo dopo —nel 1927— erano due mila milioni, secondo i ricercatori. Nel 1960 la Terra aveva già tre mila milioni di residenti. Da allora, secondo la ONU, ogni anno le cifre sono aumentate di approssimativamente 83 milioni.

E quanti saremo? Negli ultimi dieci anni il tasso di crescita ha mostrato una certa diminuzione a livello mondiale —dieci anni fa era del 1,24% all’anno ed oggi è del 1,1%, ma ci si aspetta di raggiungere gli 8.600 milioni nel 2030, 9.800 milioni nel 2050 e 11.200 milioni nel 2100.

Secondo le proiezioni dell’ONU, la crescita maggiore si avrà in Africa, la cui popolazione toccherà i 1.704 milioni nel 2030, 448 milioni in più che oggi. In Asia dovrebbe essere leggermente inferiore, avvicinandosi a una densità di 4.947 milioni di persone nel 2030, ovvero un aumento di 443 milioni.

La popolazione dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi aumenterà di 72 milioni, passando dagli attuali 646 milioni a 718 milioni nel 2030. In America del Nord e Oceania, la popolazione crescerà rispettivamente fino a 395 milioni —34 milioni in più di oggi— e 48 milioni —7 milioni in più—.

L’Europa è l’unico continente dove la popolazione è destinata a diminuire. Ci si aspetta che passi dai 742 milioni attuali a 739 milioni nel 2030, secondo le previsioni della ONU, registrando così una diminuzione di tre milioni di persone. Si crede che questo declino demografico in Europa continuerà per tutto il secolo. Il Vecchio Continente —vecchio in tutti i sensi— avrà 716 milioni di abitanti nel 2050, ciò che suppone una diminuzione di 26 milioni rispetto alla situazione odierna, e 653 milioni nel 2100, 89 milioni meno di oggi.

Paesi con maggior incremento demografico. Le Nazioni Unite stimano che nel periodo 2017-2050, la metà della crescita della popolazione mondiale si concentrerà solo in nove paesi: India, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Pakistan, Etiopia, Tanzania, Stati Uniti, Uganda e Indonesia. Si prevede (e secondo alcuni è già accaduto) che la popolazione dell’India supererà quella della Cina: mentre il Regno di Mezzo (come si chiamava la Cina) ha attualmente 1.410 milioni di residenti circa, l’India ne ha 1.340 milioni. Nel 2024, i due giganti asiatici conteranno con 1.440 milioni di persone e la popolazione dell’India continuerà ad aumentare fino a raggiungere i 1.660 milioni nel 2050, mentre si pensa che la popolazione cinese cominci a diminuire lentamente dopo il 2030. Questo spiega perché Pechino aveva abolito la polemica politica del figlio unico alla fine del 2015.

La Nigeria costituisce un capitolo a parte. Con circa 191 milioni di persone, è il paese africano più popolato e il settimo a livello mondiale. Le Nazioni Unite prevedono che la popolazione nigeriana continuerà a crescere quasi vertiginosamente e, a metà secolo, si ipotizza superi quella degli Stati Uniti, convertendosi nel terzo paese più popolato del mondo. Si presume che per la metà del secolo, almeno sei paesi contino con 300 milioni di abitanti: Cina, India, Indonesia, Nigeria, Pakistan e Stati Uniti.

I paesi controcorrente. Non tutte le nazioni del pianeta vedono aumentare la propria popolazione. È previsto che diminuisca in 51 paesi, alcuni dei quali con un tasso di più del 15% da oggi ai prossimi cinquant’anni, per esempio, Bulgaria, Croazia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Polonia, Serbia e Ucraina.

Secondo la ONU, in tutti i paesi europei la fecondità totale è scesa sotto la “soglia di rinnovo” di 2,1 figli per donna, che permette mantenere un livello demografico costante. In molti paesi, però, è già così da alcuni decenni, con tutte le conseguenze che ne discendono. Anche se si crede che la fertilità europea aumenti dal 1,6 figli per donna nel 2010-2015 a circa 1,8 figli nel 2045-2050, gli esperti avvertono che non sarà sufficiente ad arrestare la caduta del numero della popolazione.

Sempre più persone vivono in città. L’urbanizzazione continuerà nei prossimi decenni. Circa il 55% della popolazione mondiale vive oggi in aree urbane, ma a metà del secolo questo tasso si eleverà attorno al 68%, ciò significa che più di due terzi della popolazione mondiale vivrà in zone urbane, come si evidenzia in altri documenti delle Nazioni Unite —World Urbanization Prospects 2018— pubblicato lo scorso 16 maggio.

Secondo i calcoli della ONU, da qui al 2050, 2.500 milioni di persone in più vivranno in zone urbane. Il 90% di quest’aumento si produrrà in Africa e Asia. Più di un terzo (35%) in solo tre paesi del mondo: India (+ 416 milioni), Cina (+ 255 milioni) e Nigeria (+ 189 milioni). Le regioni più urbanizzate della Terra si trovano in America del Nord (l’82% dei loro abitanti vivono in zone urbane), America Latina e Caraibi (81%), Europa (74%) e Oceania (68%). In Asia, il livello di urbanizzazione si aggira attorno al 50%, mentre il continente più rurale rimane Africa, dove solo il 43% della popolazione vive in città.

Le megalopoli. Nella misura in cui aumenta l’urbanizzazione, aumentano anche il numero delle megalopoli, ovvero, mega città con più di dieci milioni di abitanti. Mentre nel 1990 erano 10 le megalopoli nel mondo, oggi sono passate a 33. Attualmente, ogni otto abitanti del mondo, uno vive in una di queste 33 mega città e si pensa possano aumentare fino a 43 nel 2030. Secondo il rapporto della ONU, la maggioranza di tali grandi città si trova in paesi in via di sviluppo.

Con più di 37 milioni di abitanti la città più grande del mondo è la capitale del Giappone, Tokio. Al secondo posto si trova la capitale dell’India, Nuova Delhi, con 29 milioni, seguita da Shanghai, in Cina, con 23 milioni. Mentre la popolazione di Tokio comincerà a diminuire a partire del 2020, la ONU predice che quella di Nuova Delhi continuerà a crescere fino ad occupare il primo posto della classifica nel 2028.

“La gestione della crescita urbana per assicurare che sia sostenibile, si è convertita in una delle sfide dello sviluppo più importanti di questo secolo”, ha dichiarato il Direttore della Divisione Popolazione della Nazioni Unite, John Wilmoth, durante una conferenza stampa nella sede della ONU a New York. Senza dubbio, c’è un lato positivo in questa crescente concentrazione urbana: “permette una maniera più economica di offrire servizi”, sostiene il responsabile della ONU, che segnala anche “un migliore accesso della popolazione urbana al sistema sanitario e all’educazione”.

*Belga, ha studiato all’Università Cattolica di Lovanio dove ha ottenuto la laurea in Storia antica e un baccellierato in Storia e Letteratura di Bisanzio e delle Chiese orientali.

Aleteia

Traduzione dallo spagnolo di Silvia Pizio

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