Il mondo deve sapere e pronunciarsi su ciò che sta avvenendo in Nicaragua: una vera crisi dei diritti umani e terrorismo di stato. Riconoscendo che sei un difensore dei diritti umani, della lotta per la dignità e fonte di ispirazione per tutta l’America Latina, la gioventù e il popolo che lottano nelle strade del Nicaragua, abbiamo bisogno che tu unisca la tua voce alla nostra causa che è degna e giusta.
Da aprile 2018, i giovani nicaraguensi sono tornati nelle strade per chiedere democrazia e libertà. Hanno rispettato la profezia di uno dei principali artefici della crociata nazionale di alfabetizzazione in Nicaragua, padre Fernando Cardenal, che mai si stancò di affermare che così sarebbe accaduto. Deplorevolmente, all’energia e alla determinazione della gioventù si è risposto con la più violenta repressione governativa che questo paese abbia visto nella sua storia.
Il 19 aprile, due mesi fa, il governo di Daniel Ortega e Rosario Murillo si è preso la vita di più di 180 nicaraguensi, nella loro maggioranza giovani e anche bambini. Ci sono più di 1.500 feriti, molti scomparsi e prigionieri politici. Questi numeri aumentano ogni giorno che Ortega trascorre al potere.
Sabato 16 giugno, una famiglia completa è stata bruciata in un incendio provocato per rappresaglia dagli squadroni della morte del regime poiché non avevano permesso che dei franchi tiratori entrassero nella loro casa per uccidere da lì coloro che protestavano in strada.
Nonostante la repressione, la mobilitazione cittadina si è mantenuta ferma, obbligando Daniel Ortega e Rosario Murillo a sedersi ad un dialogo nazionale con interlocutori al di là del grande capitale. Per la prima volta, in undici anni, hanno dovuto sedersi con studenti universitari, movimento contadino e società civile.
La strategia del regime orteghista è stata di sospendere il dialogo per scatenare la propria strategia del terrore nelle strade. Ancora è incerto se il dialogo potrà dare una risposta alla protesta popolare che chiede che se ne vadano immediatamente dal potere e che ci sia giustizia.
La pressione popolare ha anche permesso che si realizzasse una visita di lavoro della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), il cui rapporto preliminare coincide con il rapporto di Amnesty International riguardo le gravi violazioni dei diritti umani avvenute in Nicaragua per mano del regime orteghista. Ambedue le organizzazioni sono riuscite a documentare l’uso eccessivo della forza e della violenza da parte dei corpi di sicurezza dello stato e delle forze di scontro para poliziesche armate, inclusi franco tiratori che hanno sparato proiettili mortali facendo moltissime vittime, incluso il giornalista Ángel Gahona e vari bambini.
Ortega e Murillo non possono continuare a trovare legittimità nei movimenti di sinistra che con i loro atti senza scrupoli hanno tradito. Gli eroi e i martiri della rivoluzione sandinista non meritano che la loro memoria sia macchiata dagli atti genocidi di un dittatore che li ha traditi. Le vittime di Ortega e Murillo meritano giustizia.
*Sacerdote e poeta. La lettera porta la data del 21 giugno 2018 ed è firmata anche dal Coordinamento Universitario per la Democrazia e la Giustizia del Nicaragua