La pasta italiana sbarca a Cuba, in barba all’embargo. Da giovedì scorso il conto alla rovescia è cominciato e si prevede che entro l’anno si inizierà la fabbricazione di una linea di produzione e di commercializzazione di pasta fresca e ripiena nell’isola caraibica, dove ora viene importato l’80% del cibo consumato. L’atto costitutivo della nuova Iniziativa economico culinaria è stato firmato lo scorso 21 giugno a margine della Fiera Cubaindustria, appena conclusasi a L’Avana, tra l’azienda italiana TECAL.PRO SRL e la azienda cubana CORAL SA. Le due aziende hanno costituito l’impresa mista “Comidas Italianas”, Comital SA. L’investimento porterà alla costruzione di una fabbrica di pasta fresca ripiena italiana che produrrà per il mercato nazionale, turistico e non, ravioli, lasagne e cannelloni.
Il pastificio, sorgerà nel municipio dell’Avana in un quartiere a est della capitale cubana, avrà una linea automatizzata con metodi di produzione e distribuzione secondo gli standard europei e la commercializzazione dei suoi primi prodotti è prevista per la fine del 2019. Gli alimenti che Comital SA produrrà saranno destinati principalmente al consumo nell’area del turismo e della gastronomia e con i 3,3 milioni di dollari di investimento previsto diventeranno l’undicesimo business con investimenti esteri diretti nell’industria alimentare cubana da quando è in vigore la nuova legislazione sugli investimenti esteri.
C’è da dire che è un buon momento per l’industria alimentare. Attualmente, 10 imprese miste operano nell’isola nel settore alimentare, e secondo i dati diffusi dai media ufficiali nel portafoglio di attività in questo settore ci sono 32 nuovi progetti di investimento.