Il film non ha ancora un titolo ma una data d’uscita c’è già, la fine del 2018. Il resto l’ha anticipato il regista, il serbo Emir Kusturica, che non ha nascosto la sua ammirazione per José “Pepe” Mujica, l’ex-guerrigliero divenuto presidente dell’Uruguay dal marzo 2010 allo stesso mese del 2015. “In quale altro posto del mondo si vede un presidente che esce dal proprio ufficio e la gente che incontra impazzisce con espressioni di amore? Non saprei proprio. Ho 60 anni e non ho mai visto una cosa del genere” ha dichiarato Kusturica durante una conferenza stampa in pieno rodaggio.
Il film inizia nel momento in cui Mujica, oggi ottantatreenne, lascia la presidenza dell’Uruguay il 1° marzo 2015. A partire da quel momento la storia risale a ritroso la vita del cittadino Mujica, senza dimenticare la sua tappa di guerrigliero e detenuto nelle carceri della dittatura uruguayana.
Il film include immagini inedite di Mujica al termine della sua presidenza e conversazioni che Kusturica ha girato nel 2014 a Montevideo e a New York, dove l’ex presidente ha tenuto un discorso memorabile davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Le immagini del regista serbo rivelano il mondo più intimo “del presidente più povero del mondo”, come ha scritto di lui una rivista statunitense, passando anche per la sua esperienza di trasformazione in carcere come prigioniero della dittatura, alla sua quotidianità nella fattoria dove vive.
Emir Kusturica, è indubbiamente uno dei grandi ambasciatori della Serbia nel mondo culturale cinematografico. Plurinsignito di Palme d’oro a Cannes con Papà è in viaggio d’affari (1985) e Underground (1995) per citare due titoli della ventina di opere che annovera il suo curriculum di direttore. E c’è da scommettere che qualcosa di simile succederà anche con quest’ultima fatica in America del Sud.