Mentre il Parlamento cileno, dopo la proposta del Presidente della Repubblica Sebastián Piñera, si prepara a discutere una legge che dovrebbe cancellare per sempre le attuali norme legali sulle prescrizioni in materia di abusi sessuali su minorenni (cosa che evitò a Fernando Karadima la condanna al carcere), ora la giustizia del Paese sudamericano si prepara anche ad aprire un Registro nazionale riguardanti gli abusi sessuali su persone minori d’età.
L’annuncio è stato fatto dal Procuratore nazionale, Jorge Abbott, che poi ha aggiunto che se dopo le recenti vicende su membri del clero presunti colpevoli di abusi in due regioni – Maule e O’Higgins – fossero scoperti altri casi in altre località (circolano notizie su abusi in San Felipe e Chillán) sicuramente sarebbero prese due nuove misure: unificazione delle cause e poi nomina di un giudice speciale. Secondo la stampa cilena la questione “abusi nella chiesa” è ormai una sorta di emergenza nazionale poiché provoca grande preoccupazione e allarme sociale in buona misura alimentate dall’importanza che queste notizie hanno sui media cileni, in particolare in televisione. Il Procuratore Abbott ritiene che in questa materia la giustizia deve agire con totale e immediata trasparenza per distinguere colpevoli da innocenti e soprattutto con grande tempestività poiché la lentezza accresce l’allarme sociale.
Abbott, infine, ha voluto sottolineare che “il Registro su abusi sarà sempre aggiornato nella misura in cui sia accolto il nostro invito, vale a dire che le presunte vittime facciano la propria denuncia nelle sedi dovute. Siamo convinti che quanto sta venendo fuori in materia di abusi sessuali è straordinariamente grave”.