Un gruppo di giornalisti e comunicatori di diverse parti del mondo, riuniti in occasione del Primo Congresso Internazionale dei Giornalisti Pro Papa Francisco, interpellati dal processo di riforme intrapreso da Bergoglio e dalle reazioni che ha provocato, dalla nostra vocazione a una informazione religiosa rigorosa e di qualità, dichiariamo quanto segue:
1.- Religione e spiritualità sono dimensioni essenziali dell’essere umano. Condividiamo la frustrazione di Papa Francesco, quando afferma nella sua enciclica Laudato Si, “abbiamo avuto un lungo periodo di degrado morale, di scherno dell’etica, della bontà, della fede, dell’onestà, ed è giunto il momento di avvertire che questa allegra superficialità ci è servita a poco”.
2.- “Amare la verità, vivere con professionalità e rispettare la dignità umana” sono, come sostiene il Papa, le chiavi del nostro lavoro. Questo è il nostro obiettivo: evitare la strumentalizzazione ideologica e politica dell’informazione, così che sia offerta all’opinione pubblica in modo rigoroso, di fronte a fenomeni come le “notizie false” (fake news). Questo impegno richiede più che mai onestà, trasparenza, ricerca della verità, rigore e imparzialità.
3.- Ispirati dal protagonismo che Francisco vuole dare alle vittime della cultura dello scarto, e consapevoli che c’è un popolo che soffre, ci impegniamo a dare voce, attraverso le nostre informazioni, ai più poveri, e includere la ricerca di uguaglianza, giustizia, solidarietà, libertà, pace e l’attenzione per la nostra casa comune nel nostro lavoro giornalistico, di denuncia e di proposta.
4.- Tutto ciò richiede lo sforzo di includere, da parte nostra, ciò che a volte non troviamo in molte informazioni:
- Riconosciamo che la misericordia, posta dal Papa al centro del suo ministero, è anche un elemento essenziale quando si tratta di informare sulla vita della Chiesa.
- Nel suo recente messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali, il Papa invita “tutti a offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo narrazioni segnate dalla logica delle ‘buone notizie’”.
5.- Come giornalisti, vogliamo promuovere una cultura dell’incontro, attraverso l’ascolto e il dialogo, dalla nostra posizione di indipendenza professionale e personale. Per questo motivo ci adopereremo per approfittare delle sinergie dei nostri media, condividere informazioni e contribuire a diffonderle tra i nostri contatti e le nostre reti, affinché possano dare frutto.