Cinque nuovi libri in uscita entro fine anno e una nuova fiction della piattaforma Netflix sembrano smentire il lamento degli editori sull’esaurimento del “fenomeno editoriale Bergoglio-Francesco”. Appena un anno dopo l’uscita di “Chiamatemi Francesco” di Daniele Luchetti con Rodrigo De la Serna, Sergio Hernández, Muriel Santa Ana e José Ángel Egido, è in arrivo “The pope” e racconterà il momento storico che va dall’elezione di papa Ratzinger alle sue dimissioni, o più correttamente al giorno della sua “rinuncia al ministero di vescovo di Roma successore di San Pietro”, comunicata nella sorpresa generale nel febbraio del 2013, all’elezione di papa Bergoglio, il mese successivo. Meno di un mese insomma, ma un tempo contrassegnato da eventi unici, inediti e irrepetibili che pare alquanto arduo inquadrare in una corretta prospettiva. E vedremo quanto si approssimerà il nuovo film in uscita.
L’agenzia argentina Télam informa che l’attore argentino Juan Minujín sarà la controfigura della versione più giovane di Jorge Bergoglio e che al nuovo film prenderà parte un cast internazionale di peso guidato da Jonathan Pryce nelle vesti del Papa argentino e Anthony Hopkins in quelle di Benedetto XVI.
“The pope” inizierà il rodaggio a giorni proprio nel paese natale di Bergoglio. Sarà diretto dal brasiliano Fernando Meirelles (candidato all’Oscar per “Città di Dio”, 2004), e vedrà recitare altri artisti argentini di buona notorietà: Cristina Banegas, María Ucedo, Joselo Bella, Lisandro Fiks, Guido Losantos e Sofia Cessak. La sceneggiatura è stata scritta dal candidato all’Oscar Anthony McCarten (“La Teoria del Tutto”, “Darkest Hour”) e Frank Cottrell Boyce ed esplora il rapporto e le rispettive visioni tra i due pontefici, l’emerito Benedetto XVI e il regnante Francesco.
“Visioni opposte” anticipa temerariamente l’agenzia di stato argentina “al momento di affrontare le sfide della Chiesa davanti al mondo moderno”.