“DELITTO E CASTIGO”. L’opera di Fëdor Dostoevskij è la più letta nelle carceri brasiliane. Ed ha un premio: quattro giorni in meno di reclusione

Chi legge esce prima
Chi legge esce prima

Sorpresa! Cosa leggono i detenuti che leggono? Quelli, almeno, che scontano la loro pena nelle carceri del sistema penitenziario del Brasile? Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij. Poi Saggio sulla cecità di José Saramago, Attraverso lo specchio di Jostein Gaarder, con altre opere, queste di scrittori nazionali, come Dom Casmurro, di Machado de Assis, Sagarana e Grande Sertão di João Guimarães Rosa.

Il rating lo pubblica la rivista del movimento dei Focolari nella sua edizione brasiliana. Cidade Nova riferisce che con il programma Remição pela Leitura, i detenuti possono accedere ai classici della letteratura universale e nazionale e vedersi ridotta la pena di quattro giorni per ogni libro letto. Un buon incentivo. Sempre che chi è dentro sappia leggere e scrivere, perché il regolamento del programma disegnato dal Ministero per la Giustizia e Sicurezza Pubblica del Brasile esige che per lo sconto di pena il detenuto scriva una breve recensione del libro letto entro 30 giorni, con calligrafia chiara e contenuto pertinente al libro stesso.

Ciascun detenuto che ne faccia richiesta può leggere fino a 12 libri all’anno, con uno sconto di pena di 48 giorni. Dal 2010 – si apprende da Cidade Nova – sono state redatte 6.004 recensioni, 5.383 delle quali hanno risposto ai criteri detti.

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