Il primo passo è stato fatto in questi giorni. Un gruppo di attivisti per i diritti umani dell’Università Nazionale della Colombia, con rappresentanti dei movimenti Marcha Patriottica, Unione Patriottica (UP) e del Partito comunista, si sono incontrati con i leader delle FARC, Ivan Marquez e Pastor Alape, per discutere il profilo del futuro partito. Poi si sono recati negli uffici del Consiglio Nazionale Elettorale dove hanno registrato la sigla “Voces de Paz” (Voci di Pace) che con tutta probabilità sarà la denominazione del nuovo raggruppamento politico che prenderà forma una volta terminata la smobilitazione e il disarmo.
“Le FARC come partito senza armi potranno presentare e promuovere un loro progetto politico. Saranno i colombiani che, con il voto, lo appoggeranno o lo rifiuteranno” aveva dichiarato il presidente Santos durante la firma degli accordi finali il 24 novembre nel teatro Colón di Bogotá. “Questo è l’obiettivo di ogni processo di pace: che chi abbia impugnato le armi le abbandoni, riconosca e rispetti le istituzioni e le leggi e possa partecipare alla lotta politica nella legalità”.
Il governo ha già pronte le modifiche costituzionali che fisseranno le regole del nuovo partito delle FARC, che potrà iniziare ad operare 180 giorni dopo l’applicazione degli accordi di pace. Secondo la nuova norma costituzionale, che dovrà essere discussa e approvata dal Congresso, una volta che la guerriglia abbia completato il disarmo, il Consiglio elettorale “riconoscerà personalità giuridica al partito o movimento politico che sorga dal passaggio delle FARC all’attività politica legale”.
Il conferimento della personalità giuridica darà diritto al nuovo partito politico delle FARC di ricevere ogni anno “una somma equivalente alla media ricevuta dai partiti o dai movimenti politici con personalità giuridica per il loro funzionamento” nelle elezioni regionali realizzate nel mese di ottobre del 2015. Riceverà inoltre il 7 per cento della media ricevuta dai partiti politici ogni anno “per diffondere la propria piattaforma ideologica e programmatica”. Inoltre riceverà “finanziamento prevalentemente statale” per le due prossime campagne elettorali, per le elezioni legislative e presidenziali del 2018 e del 2022.