La violenza si paga, in termini di vite e in termini economici. I dati del costo umano della violenza in El Salvador sono noti: il 2015 si è chiuso con una media di 18,2 morti violente al giorno, balzando ai 23,8 omicidi al giorno del mese di gennaio del 2016 e ai 22,8 per cento di febbraio. Adesso la rivista digitale Contrapunto affianca al dissanguamento di vite di cui soffre il paese dell’America Centrale una indagine sui costi economici della violenza che lo affligge e che gli assegna il triste primato di paese più violento al mondo, solo superato da un teatro di guerra attiva come quello siriano.
Si apprende così dal rapporto “Estimación del Costo Económico de la Violencia en El Salvador 2014” che la strage quotidiana equivale al 16% del prodotto Interno Bruto (PIB). Per dare una idea dell’ordine di grandezza dell’esborso provocato sulle casse dello stato dallo stillicidio di morti provocate dalla violenza la sintesi del rapporto equipara i costi in prevenzione, sicurezza e lotta alla criminalità al 97% della pressione impositiva, al 97% delle rimesse annuali che riceve il paese dai suoi concittadini espatriati, al 44% del totale dei depositi bancari.