Una mediazione vera e propria, con le parti che si parlano ed una agenda di temi sul tappeto per sbloccare il pericoloso empasse istituzionale ancora non c’è, ma il messaggio è giunto a destinazione e il rappresentante pontificio in Venezuela ha compiuto il passo sperato. Il nunzio Aldo Giordano ha fatto sapere di “essere pronto a collaborare alla pace” del paese e di “voler contribuire al bene del popolo del Venezuela”. Il messaggio l’ha portato personalmente al vicepresidente Aristóbulo Istúriz, e perché non sia frainteso l’ha ripetuto in un comunicato ufficiale della Nunziatura apostolica a Caracas.
E’ il penultimo passo di un percorso che ha avuto inizio la domenica di Pasqua quando nel saluto al mondo il Papa ebbe a prolungare idealmente il cuore del messaggio pasquale desiderando che “si proietti sempre più sul popolo venezuelano nelle difficili condizioni in cui si trova a vivere e su quanti hanno in mano i destini del Paese, affinché si possa lavorare in vista del bene comune, cercando spazi di dialogo e collaborazione con tutti”. Parole che sono rimbalzate nell’Assemblea Nazionale dando luogo ad una convergenza tra le due principali componenti in parlamento, il Gran Polo Patriótico (GPP) e la Mesa de la Unidad Democrática (MUD) che hanno sottoscritto una mozione di accettazione dell’esortazione di Papa Francesco.