SMENTITE MESSICANE. Il cardinale Rivera Carrera non c’entra con le critiche al Papa “mal consigliato”. Il direttore del settimanale “Desde la Fe” scrive a Vatican Insider

Il cardinale Norberto Rivera Carrera. Foto Miguel Dimayuga
Il cardinale Norberto Rivera Carrera. Foto Miguel Dimayuga

Mentre l’editoriale critico verso il Papa “mal consigliato” sparisce alla chetichella dal sito dell’arcidiocesi di Città del Messico il suo posto viene occupato da una lettera del direttore del settimanale Desde la Fe al coordinatore del portale Vatican Insider Andrea Tornielli per smentire che la rivista sia “la voce ufficiale dell’arcidiocesi e del suo arcivescovo, il cardinale Norberto Rivera Carrera”.

Riassumendo: Tornielli aveva firmato un articolo rilevando che uno dei discorsi pronunciati dal Papa durante il viaggio in Messico dello scorso febbraio, non era piaciuto nella diocesi di Città del Messico che sul proprio sito, SIAME, e sull’edizione del 6 marzo del proprio settimanale diocesano rivendicava «la grande resistenza della Chiesa cattolica messicana all’espansione delle comunità protestanti d’impronta carismatica e pentecostale, che invece si propagano senza freni in altri Paesi» concludendo che Francesco è stato male consigliato sulla situazione della gerarchia del Paese. I cattivi consiglieri, pertanto, sarebbero stati la ragione dei toni di rimprovero contenuti nella parte di discorso – forse il più importante del viaggio – pronunciato a braccio da papa Francesco nella cattedrale metropolitana, davanti ai vescovi messicani: «La missione è vasta e portarla avanti richiede molteplici vie. E con la più viva insistenza vi esorto a conservare la comunione e l’unità tra di voi. Questo è essenziale, fratelli. Questo non c’è nel testo, ma mi viene adesso. Se dovete litigare, litigate; se avete delle cose da dirvi, ditevele; però da uomini, in faccia, e come uomini di Dio che poi vanno a pregare insieme, a fare discernimento insieme; e se avete passato il limite, a chiedervi perdono, ma mantenete l’unità del corpo episcopale. Comunione e unità tra di voi. La comunione è la forma vitale della Chiesa e l’unità dei suoi Pastori dà prova della sua veracità… Non c’è bisogno di “prìncipi”, bensì di una comunità di testimoni del Signore». Richiamo immeritato. Per l’anonimo editorialista di Desde la Fe l’episcopato nazionale è alla guida di un cattolicesimo largamente maggioritario, tuttora vitale, con un passato di resistenza eroica alle persecuzioni anticattoliche e massoniche, dunque “all’altezza” delle nuove sfide di una società secolarizzata e globalizzata. Che poi conclude criticando il Papa senza farlo in forma diretta: “Le parole improvvisate del Santo Padre sono frutto di cattivi consigli di qualcuno a lui vicino? Chi ha consigliato così male il Papa?”. Ma la proprietà transitiva non è stata affatto considerata dai media che hanno preso le critiche come rivolte né più né meno che all’odierno titolare della cattedra di Pietro. Il principale giornale del Messico, Semana, ha riassunto i contenuti dell’editoriale con un titolo che non adopera mezzi toni: “L’arcidiocesi del Messico si lancia contro Papa Francesco: Sminuisce i vescovi”. E dietro di lui il resto.

La lettera del presbitero Hugo Valdemar Romero a Vatican Insider si propone di distinguere la figura del cardinal Norberto Rivera Carrera senza smentire le critiche mosse, “sentendoci liberi nella Chiesa universale per esprimere un punto di vista diverso nel quale si apprezza il lavoro pastorale dei vescovi messicani”. Da notare che il settimanale Desde la Fe, nella gerenza della sua edizione digitale, si presenta “come voce autorizada della Chiesa del Messico a livello ecclesiale nazionale e nel discernimento di temi pastorali, teologici e liturgici”. SIAME, il Sistema informativo dell’arcidiocesi del Messico, riporta – assieme alla totalità degli articoli del settimanale – anche quelli del cardinale Rivera Carrera, oltre alle lettere, comunicati e omelie del porporato messicano.

Nel mese di ottobre dello scorso anno fu il cardinale in persona a smentire di non aver mai apposto la propria firma in calce alla famosa lettera critica sull’andamento dei lavori del sinodo sulla famiglia che a detta degli altri 12 firmatari stava prendendo una piega inaccettabile dal punto di vista della saldezza della dottrina.

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