E’ un tempo di pace per modo di dire nel paese dell’America Centrale che annovera anche il martire più famoso dell’America Latina: Oscar Arnulfo Romero. A leggere le statistiche c’è da rimanere sgomenti. Nel mese di febbraio, dunque in 29 giorni, gli assassini in El Salvador sono stati 661, che sommati al 738 di gennaio danno un totale di 1.399, una cifra mai raggiunta negli ultimi decenni, e ben lontana dai morti che si registravano nel decennio più cruento della guerra civile, tra il 1980 e il 1990. Nel 2015, nei corrispondenti mesi di gennaio e febbraio, le vittime mortali furono 643, ossia la metà di quelle registrate adesso.
I dati non appartengono ad organizzazioni di parte o a gruppi interessati ad instaurare la cosiddetta “mano dura” con le maras, le bande responsabili in buona parte della matanza, ma li ha forniti qualche giorno fa l’ufficio statistico della Polizia nazionale civile.
Se il 2015 si è chiuso con una media di 18,2 morti violente al giorno, dando a El Salvador il primato di paese più violento al mondo, solo superato da un teatro di guerra attiva come quello siriano, nel mese di gennaio del 2016 la media è balzata a 23,8 omicidi al giorno, mentre in febbraio è stata di 22,8.