L’arcivescovo di Montevideo, in Vaticano per il sinodo sulla famiglia, trova tempo anche per altro. E così Daniel Sturla, una nomina squisitamente bergogliana, assicura da Roma la collaborazione della Chiesa alla ricerca dei resti degli scomparsi negli anni dei governi civico-militari in Uruguay. La richiesta gli era stata rivolta prima della partenza dall’Associazione delle Madri e dei Famigliari di Prigionieri scomparsi e Sturla non ha voluto lasciar passare altro tempo. Intervistato da una radio nazionale, Radio Oriental, ha detto di aver disposto che “la gente che abbia dei dati sugli scomparsi durante il governo civico militare, possa dirigersi alla parrocchia per riferire il dato di cui siano a conoscenza e che il parroco o il sacerdote che li riceva inviino questa informazione alla Curia dell’Arcivescovado a mio nome o direttamente alla Comisión de Familiares de Desaparecidos”.
Sturla ha anche riferito al giornalista di Radio Oriental che lo intervistava di essere stato ricevuto in udienza privata dal Papa martedì scorso, 13 ottobre. “L’udienza gliel’ho chiesta io per parlare di un tema personale” ha precisato, “e il Papa ha avuto la deferenza di chiamarmi al telefono lunedì”. ‘Qui parla Papa Francesco, hai chiesto un appuntamento per parlare con me, ti posso ricevere domani alle 10,30’”. Il giorno dopo al Santa Marta ho aspettato un momento dove c’è San José dormiente che è diventato famoso; mi ha ricevuto e abbiamo parlato più di mezz’ora di diversi temi, di Uruguay, di Montevideo; (mi ha dato) consigli molto saggi rispetto alle diverse cose che gli ho sottoposto”.
Il cardinale uruguayano ha anche fatto un accenno alla più volte annunciata visita del Papa in Uruguay: “Dobbiamo aspettare un po’ perché il prossimo anno – 2016 – limiterà i suoi viaggi all’estero”. Il cardinal Sturla ha poi aggiunto che il viaggio potrebbe concretizzarsi nel 2017.