Non occorre scomodare grandi analisti e commentatori per fare un “bilancio” del X Pellegrinaggio apostolico internazionale di Papa Francesco a Cuba e negli Stati Uniti. L’intero, ricco, complesso, coraggioso e non poche volte sorprendente magistero itinerante di Francesco si può riassumere con le parole pronunciate al momento del congedo: “Gesù dice nelle Scritture: «In verità vi dico: tutto ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Le vostre attenzioni nei miei confronti e la vostra accoglienza sono segno del vostro amore per Gesù e della vostra fedeltà a Lui. E altrettanto lo sono l’attenzione per i poveri, per i malati, i senzatetto e i migranti, la vostra difesa della vita in ogni sua fase, come pure la preoccupazione per la vita familiare. In tutto questo, riconoscete che Gesù è in mezzo a voi e che la vostra cura vicendevole è cura per Gesù stesso. (…) Non si esaurisca il vostro entusiasmo per Gesù, per la sua Chiesa, per le nostre famiglie e la più grande famiglia della società. Possano i giorni trascorsi assieme portare frutto che rimanga, e la generosità e l’attenzione per gli altri possano continuare! Come abbiamo ricevuto tanto da Dio – doni dati a noi gratuitamente e non per le nostre forze –, così cerchiamo in cambio di donare gratuitamente agli altri.”
Questo il Papa voleva andare a predicare e questo ha predicato, senza timori, tentennamenti, calcoli o acrobazie diplomatiche.
E questo è confermare i fratelli nella fede, e cioè, rinnovare insieme le ragioni di questo credo. In questo rinnovare per confermare, Papa Francesco non ha mai smesso di mettere al centro l’uomo, quello di ogni giorno e ovunque, senza etichette e preconcetti; l’uomo così come Dio lo ama per primo. Voleva parlare a tutti e lo ha fatto. Voleva farsi ascoltare come fratello e lo ha fatto. Voleva indicare il sentiero del Vangelo ai cattolici e lo ha fatto. Voleva dire che era “arrivata l’ora” e lo ha fatto: l’ora di tornare alle verità evangeliche ultime, l’ora di cambiare in tutto ciò che sia necessario senza paure e di farlo in fretta; l’ora della Chiesa samaritana che sa piegarsi quotidianamente sulla quotidianità di ogni uomo, per ascoltare, carezzare, capire e accompagnare. Francesco in nove giorni ha dato l’esempio