Il tribunale di Città del Guatemala che ha a carico il processo per genocidio contro il generale Rios Montt è competente e potrà emettere la sentenza.
Viene così respinto il ricorso che avevano presentato i difensori in base a una risoluzione giudiziaria dell’aprile 2013. Rios Montt è già stato processato per genocidio e condannato a 80 anni di carcere il 10 maggio di quest’anno. Poi la sentenza è stata annullata dalla Corte Costituzionale che ha ordinato di ripetere una parte del procedimento. I legali del dittatore hanno chiesto di azzerare il processo retrocedendolo a quando Rios Montt non era ancora stato imputato e godeva di immunità politica per essere parlamentare del Congresso guatemalteco.
Non sarà così. La parte “in revisione” riprenderà da dove si era arrivati e sarà lo stesso tribunale che l’ha condannato ad occuparsene.
L’ottantasettenne dittatore accusato di aver ordinato massacri, violazioni, assassini tra il 23 marzo 1982 e l’8 agosto 1983, quando era presidente de facto del Guatemala, ha ascoltato la decisione vestito in giacca e cravatta, pallido, dimagrito per un intervento agli occhi a cui è stato sottoposto di recente. “Mi hanno operato da poco” ha dichiarato sorridendo. “Non dimenticate che sono della classe 1926” ha detto ai giornalisti ritirandosi a passo lento dall’aula del tribunale.
Il processo riprenderà il 5 gennaio 2015, e molti sperano che nel frattempo il dittatore non sia più di questo mondo.