La città di Aparecida, situata a 180 km da San Paolo, è in pieno fermento. La festa per i 300 anni della comparsa di Nostra Signora di Aparecida, patrona del Brasile dal 1930, domina la città. Con solo 36 mila abitanti, Aparecida si prepara in questo periodo all’arrivo di più di 250 mila fedeli – 200 mila soltanto il 12 ottobre -, un afflusso – se confermato – pari al 40% in più rispetto a quello registrato l’anno scorso, stabilendo così un nuovo record. La maggior parte dei visitatori si concentrerà nel Santuario, dotato di 143 mila metri quadrati di area costruita, di una chiesa che può contenere 30 mila persone, di sei cappelle e di alcuni musei. In questo periodo si svolgeranno approssimativamente sessanta messe, novene, rosari e predicazioni. Il cardinale italiano Giovanni Battista Re, inviato da papa Francesco, presidierà due messe, nei giorni 11 e 12.
Oltre alla tradizionale novena di Nostra Signora di Aparecida, la festa includerà degli spettacoli gratuiti di rinomati artisti brasiliani che reciteranno canzoni e poemi a Maria e che hanno rinunciato al loro compenso. Ma il momento più atteso è l’inaugurazione della cupola centrale nel santuario, che avrà luogo l’11 ottobre. Questa struttura, progettata dall’artista Cláudio Pastro, misura 34 metri di diametro, 109 di circonferenza e 72 di altezza. Il padre João Batista de Almeida, direttore del Santuario, racconta che la realizzazione dell’opera è stata una grande sfida per il gruppo di ingegneri. “Tutto il mosaico della cupola è stato preparato in Italia, luogo in cui, pietra su pietra, si è dato origine all’arte”, afferma. Per rivestire i 2 mila metri quadrati sono stati utilizzate più di 5 milioni di tasselli e sono stati necessari più di 2 mila giorni di lavoro.
Per la festa dei 300 anni, l’immagine di Nostra Signora di Aparecida verrà rivestita con due mantelle preparate dalle Suore Carmelitane di Santa Teresa di Gesù Bambino, di Aparecida. Le cappe, realizzate con delle piccole pietre brillanti e con dei cristalli su un velluto importato dalla Germania, hanno richiesto un mese di lavoro. Il disegno con piante acquatiche, scene di pesca, pesci e la bandiera brasiliana, fanno riferimento ai pescatori e alla pesca miracolosa del 1717, considerato il primo miracolo di Nostra Signora di Aparecida. I giorni 11 e 12 ottobre verrà trasmesso un documentario inedito dal titolo “Aparecida do Brasil”, prodotto da TV Aparecida in partenariato con il canale History Channel. Malu Veiga, coordinatrice della programmazione di TV Aparecida, anticipa che “il telespettatore vedrà una produzione nella quale viene raffigurato il contesto storico e di devozione di Nostra Signora di Aparecida, partendo dal recupero dell’immagine e i primi miracoli che la consacrano come santa, fino all’arrivo dei Missionari Redentoristi e alla costruzione del più grande santuario mariano del mondo”. Due momenti salienti del documentario, presentato dal giornalista Rodrigo Alvarez – autore del libro Aparecida, uno dei più venduti del Brasile – sono le drammatizzazioni durante la ricostruzione dei fatti storici, tra cui quella dell’attentato contro l’immagine di Nostra Signora nel 1978, e la narrativa storica investigativa che mostra la costruzione di uno dei massimi simboli cattolici di devozione del Brasile.
Nella cupola del Santuario di Aparecida verrà inaugurato un piccolo museo mentre una statua di 50 metri di altezza in onore della santa sta per essere collocata a tre km dalla Basilica. Il monumento, realizzato in acciaio inossidabile, sarà terminato a dicembre e misurerà 12 metri in più rispetto al celebre Cristo Redentore di Rio de Janeiro. Lo stanziamento per la collocazione della statua in posizione eretta ammonta a circa 2 milioni di reais (625 mila dollari), di cui una buona parte sarà donata dallo stesso artista plastico Gilmar Pinna, autore dell’opera. La scultura verrà esposta in un nuovo parco municipale di 130 mila metri quadrati dotato di mensa e parcheggio per 2 mila automobili. Attualmente, il Santuario Nazionale di Aparecida riceve ogni anno dodici milioni di fedeli.
Traduzione dal portoghese di Veronica Battista