Sarà dedicata alla tratta di esseri umani la prossima Campagna di Fraternità promossa dalla Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb) durante il periodo della Quaresima. L’intento è quello di richiamare l’attenzione su un argomento di particolare rilevanza sociale. Tanto più nei prossimi mesi, in vista del mondiali di calcio, che porteranno nelle città brasiliane milioni di visitanti.
La Campagna, giunta ormai alla sua 51.ma edizione, prenderà il via il 5 marzo, mercoledì delle Ceneri, con lo slogan “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi”. In calendario una serie di iniziative per far comprendere meglio il fenomeno della tratta e per preparare “agenti pastorali”, in grado di aiutare le comunità impegnate in questa lotta.
Il traffico di esseri umani e quello connesso della schiavitù sono una piaga ancora molto diffusa in Brasile. Per contrastare il grave fenomeno, la Commissione episcopale per la Carità, la Giustizia e la Pace ha avviato lo scorso autunno un gruppo di lavoro specificamente dedicato a questo problema, che ha forti implicazioni anche a livello pastorale. Secondo la Ong “Walk Free Foundation”, nel solo Brasile sarebbero almeno 200 mila le persone ridotte in schiavitù.
La Campagna di fraternità vedrà mobilitata la Chiesa nel suo insieme e si affianca all’iniziativa “Gioca per la vita” prevista per i Mondiali di calcio. Del materiale informativo verrà distribuito nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, nei parcheggi, lungo le grandi arterie stradali, nelle stazioni fluviali, nei porti e nelle centrali di partenza e arrivo degli autobus. Un dépliant fornirà alcune, poche, raccomandazioni che secondo i promotori della campagna si rivelano di grande importanza per prevenire la tratta di persone nelle sue molteplici forme: diffidare delle offerte di matrimonio proposte da agenzie così come delle offerte di lavoro che promettono rapidi e facili guadagni; non consegnare mai i documenti d’identità personali alla custodia anche momentanea di persone sconosciute o conosciute da poco tempo, tenerne sempre fotocopia autenticata quando si viaggia all’estero o a grandi distanze dalla propria residenza abituale, mantenere contatto costante con almeno un familiare o una persona di fiducia, comunicare agli stessi i propri spostamenti e le informazioni indispensabili per poter essere localizzati.